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Madonne A Caso

Toshiro Mifune, attore universale e uomo capace di tutto

Quando ero bambino, mio nonno fascista1 tirava spesso in ballo un film a suo dire incredibile e capace di comunicare con efficacia il grandissimo senso dell'onore del popolo Giapponese: L'Uomo del Risciò di Hiroshi Inagaki. Diceva a tutti2 che la scena del tamburo era potentissima e quasi ai livelli del cinema nostrano, e questa cosa per qualche motivo mi e' rimasta impressa fino all'adolescenza, quando nei miei pomeriggi di esplorazione cinematografica e canne rigidissime di mariuana ebbi occasione di imbattermi proprio nell'Inagaki3 e4 nel suo Miyamoto Musashi, del quale ricordo colori bellissimi e trama un po' così. Di lì ad arrivare all'Uomo del Risciò fu un passo. Oggi, che vengo a riportarvi queste notizie autentiche, sono tuttavia costretto a dirvi che di questo film non mi ricordo nulla, se non che c'era, forse come protagonista, Toshiro Mifune.

Ne approfitto allora per dedicare questo tardo pomeriggio di settembre, nel quale mi rendo conto di non avere affatto in animo di piegarmi al giogo infame del lavoro, proprio a lui, Toshiro, quello di se babbo mamma e Toshiro lo san che Yu son proprio io, parinpanpù eccomi qua, parinpanpù ma chi lo sa, attore assolutamente fuori scala e degno di essere salvato dal miserabile lavoro di esegesi riduttivista portato avanti da certi mentecatti e minus-habens laureati alla Orientale di Napoli dei quali pure ci sarebbe tanto da dire ma non vado ad aggiungere altro perché qualcuno potrebbe ritenermi volgare e io a queste cose ci tengo5.

Il cavallo di ritorno
  • 1920: Contro tutti i criteri della sana genealogia giapponese, il Mifune nasce a Tsingtao6, in Cina(!!!!!!!), figlio di missionari metodisti7.

  • 1940: Dopo quindici anni passati in Manciuria8 viene richiamato in patria dalla gloriosa armata imperiale per servire nel reparto di fotografia aerea dell'aviazione, dove si contraddistingue per una splendida fotografia al principe Asaka Yasuhiko9 mentre si vanta dello stupro di Nanchino, oltre che per numerosi servizi pubblicati dal giornale di caserma tra i quali uno bellissimo di cultura e società intitolato embè? Lo schiaffo del soldato.

Gli esordi e l'incontro con Akira Kurosawa: mi si perdoni il titolo fattuale
  • 1947: Temprato dalle fatiche di guerra e sopravvissuto a un episodio quasi letale di tunnel carpale, il Mifune viene selezionato grazie ad una raccomandazione comunque giustissima per il suo primo ruolo da attore in Shin Baka Jidai, mediocre film di propaganda nazionalista comunque introvabile per cui vi sfido a dirmi che non ho ragione.

  • 1948: Durante una audizione nella quale crede bene di sfasciare un set costato sicuramente più del dovuto ma di fatto realizzato in cartapesta10 viene notato da Akira Kurosawa che anni più tardi in una intervista per la centrale di polizia locale dirà è tutto vero, c'era anche To-chan.

Capitolo figa
  • 1950: Sposa Sachiko Yoshimine, buddista e più giovane di lui di otto anni, in una cerimonia cristiana perché lo sanno anche i muri che i matrimoni cristiani sono la meglio roba e in Giappone non ci facciamo mancare nulla. Donna non bellissima ma dal viso particolare, darà al Mifune due figli, entrambi giapponesi e coi capelli neri11.

Cinemini cinesini12
  • 1950: Lo so, queste biografie sono troppo dettagliate e il tempo sembra non passare mai, ma esce Rashomon, e Rashomon è veramente un film della madonna puttana, e penso che stasera potrei cercare di convincere mia moglie a riguardarlo13. Anche l'anno prima non è che fosse andato male con Nora Inu, ma insomma, di qui è veramente un continuo di capolavori assoluti uno dietro a quell'altro che non ci si capacita in alcun modo come sia possibile che a partorirli sia stato questo popolo così ostile alla cultura e alla conoscenza.

  • 1950-1965: Soliti trionfi che non interessano a nessuno e che noi non andiamo a coprire.

  • 1965: Esce Akahige, ultimo film della coppia Mifune-Kurosawa, che non ho visto e sinceramente non ho nemmeno intenzione di vedere perché di cose da fare ne ho anche troppe, come ad esempio rivedere Rashomon se mia moglie mi dà il permesso e Rashomon non è roba da cinque minuti.

Il delicato rapporto tra l'uomo e la pubblicità
  • 1970: Mifune, probabilmente in difficoltà tanto economiche quanto psicologiche dopo la separazione con Kurosawa, gira una pubblicità di grandissimo successo per la birra Sapporo: in questa appare in silenzio su una nave gigantesca e senza una parola beve la sua birra, con lo slogan che recita gli uomini stanno zitti e bevono. Proprio durante le riprese, sotto il vento sferzante dell'oceano e accompagnato da una colonna sonora di stampo nazional-socialista, il Mifune muore della stessa morte di cui muore di fronte a Cristo chiunque lavori nella pubblicità, nel marketing e in queste missioni criptofasciste che altro non sono se non la rovina di tutto cio' che è creato. E noi con questo anche oggi abbiamo finito di lavorare.


1: Siccome ne avevo due, uno fascista e uno carabiniere, è facile tenere il conto.
2: Non a me precisamente: lui parlava sempre a tutti da capotavola, io credo per via di questa tendenza naturale al discorso dei fascisti, che amano l'alternarsi della parlata e dell'applauso.
3: Per chi come me avesse qualche problema di memoria a breve, lungo e medio termine e ne percepisse l'esacerbarsi in presenza di nomi stranieri, stiamo parlando del regista di cui sopra.
4: Perdonate la doppia nota, oggi ho la testa che va un po' per conto suo. Non riesco a non chiedermi perché questi stranieri continuino a parlare così come parlano, che insomma non si capisce niente, è un continuo di eh? - come scusa puoi ripetere? - mannaggia, e a me verrebbe da dirgli ooo ma parla che si capisce. Chi avesse delle informazioni in merito è pregato di contattarmi tramite il mio assistente/curatore.
5: Ma siccome a piè di pagina c'è più liberalità, lasciate che vi chieda: avete mai incontrato uno di questi laureati alla Orientale di Napoli? Personaggi orribili, tutti con quella erre moscia uscita dalle reclame della pasta Voiello, che in ogni tentativo di parlare al di fuori della propria calata suonano indecisi come le comparse di Gomorra (la serie), e assolutamente inadeguati a tutto, finanche all'interpretazione di questa cosa da fessi che è la cultura giapponese.
6: Proprio quella della birra.
7: Culto molto popolare in madrepatria, terra ostile alla sopresa e all'improvvisazione.
8: Marò ma veramente allora era cinese marò marò marò.
9: Morto nel 1981 a novantatre anni. Mai nemmeno una scoppoletta sul capo per le glorie di guerra.
10: Proprio come l'oro del Giappone.
11: Siamo gente onesta e quando le cose non le sappiamo non ce le inventiamo.
12: Ancora con sta Cina madonna è una cospirazione.
13: Io: lei è praticamente di Tokyo e come saprete bene la gente a Tokyo è allergica alla storia.